Al congresso ASPA molte ricerche targate Diana e Cerzoo
Ecco la prima di una serie di news sulle recenti ricerche svolte al Cerzoo e presentate a Bari
È stata una presenza importante e folta quella del Diana – il Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – al congresso annuale che l’ASPA, l’Associazione per la scienza e le produzioni animali, ha tenuto nelle scorse settimane a Bari. È così che numerosi ricercatori Diana hanno potuto presentare i principali e più recenti studi in campo zootecnico, molti dei quali svolti presso il Cerzoo, l’azienda agro-zootecnica sperimentale della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Presentazioni che hanno portato molta soddisfazione – come sottolinea il professor Erminio Trevisi, direttore del Diana e capo delegazione a Bari – culminate con la premiazione di Marta Sfulcini che ha vinto la III edizione della competizione per la Migliore presentazione di un Giovane ricercatore all’Aspa.
Con questo articolo, iniziamo una serie di interventi che daranno una carrellata sulle recenti ricerche svolte al Cerzoo e presentate a Bari. Partendo proprio da Sfulcini, che al congresso Aspa ha proposto la ricerca “Effect of yeast supplementation with Saccharomyces cerevisiae fermentation products (SCFP) on performance and metabolic profile in suckling Holstein calves”, che può essere tradotta in “Effetto della supplementazione di lieviti con prodotti della fermentazione di Saccharomyces cerevisiae sulla perfomance e sul profilo metabolico di vitelli di razza Holstein”. Nello studio, che Sfulcini ha svolto insieme ad Andrea Minuti, ricercatore al Diana, è stato dunque valutato l'effetto dell’integrazione di sostituti del latte e mangime starter per vitelli con prodotti di fermentazione di Saccharomyces cerevisiae (SCFP, forniti dall’azienda Cargill). In particolare, la ricerca ha riguardato la fase di pre-svezzamento e dei primi dieci giorni dopo lo svezzamento in vitelli di razza Holstein. Come accennato, le prove sperimentali presentate da Sfulcini sono state svolte in Cerzoo e i risultati ottenuti supportano l'effetto benefico di questa integrazione, con una riduzione dello stress da svezzamento grazie al miglioramento dello sviluppo del rumine e dell'efficienza di assorbimento dei nutrienti.
Altra presentazione di rilievo è stata quella del professor Erminio Trevisi che ha trattato di “Effects on feed efficiency and resilience in the transition period of Holstein dairy cows fed with different sources of rumen- protected choline”. La ricerca, condotta al Cerzoo con Fiorenzo Piccioli Cappelli, ricercatore del Diana, ha focalizzato l’attenzione sulla colina. Si tratta di un nutriente essenziale per gli animali di allevamento, in quanto coinvolto nel trasporto dei trigliceridi dal fegato. Per questa ragione, la somministrazione di colina rumino-protetta (RPC, fornita dall’azienda Vetagro) alle vacche potrebbe essere utile per prevenire disfunzioni epatiche. Lo studio ha dimostrato che, nel complesso, la somministrazione di RPC alle vacche da latte nel periparto aiuta a far fronte alle sfide infiammatorie e metaboliche e aumenta la resilienza degli animali. E non solo: le prove sperimentali hanno mostrato, sempre considerando il periparto, una maggiore efficienza nell’utilizzo dell'energia da alimenti, un incremento della produzione di latte e una sua maggior concentrazione in grassi.