RIC: uno strumento di management e di ricerca scientifica

RIC: uno strumento di management e di ricerca scientifica


È con ogni probabilità il sistema di controllo individuale dell’ingestione dei bovini più preciso oggi disponibile, ed è un fattore importante di ogni strategia aziendale che punti alla precision livestock farming.

Stiamo parlando di RIC (Roughage Intake Control) System, prodotto dall’azienda olandese Hokofarm Group (https://hokofarmgroup.com/products/ric2discover/) e dal 2020 montato presso la stalla sperimentale CERZOO – Centro di Ricerca per la Zootecnia e l’Ambiente) srl dell’Università Cattolica di Piacenza – realizzata con il contributo della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi.

Il dispositivo è costituito da mangiatoie semi automatiche che sono alimentate dal carro unifeed e che registrano il consumo di alimento delle bovine che le visitano. Queste mangiatoie sono regolarmente utilizzate in tutte le sperimentazioni che richiedono la massima accuratezza.

La stalla sperimentale che ospita le bovine in lattazione ha una capienza di 100 capi su cuccette e di 16 capi su lettiera. La metà delle bovine può essere alimentata con queste mangiatoie speciali. Esistono 29 RIC, ognuno dei quali, può alloggiare una quantità di miscelata sufficiente per alimentare due bovine per l’intera giornata. Di questi RIC, quattro sono dedicati alle bovine in asciutta e 25 a quelle in lattazione. Sono inoltre presenti cinque 5 RIC leggermente modificati e utili a misurare il consumo di acqua di abbeverata.

 

RIC: uno strumento di management e di benessere animale

Questo sistema di alimentazione permette di acquisire numerosi dati del comportamento alimentare delle bovine che migliorano decisamente l’attività di management all’interno dell’azienda stessa. Tuttavia, il dato più importante è quello che relativo all’ingestione individuale di sostanza secca ed anche il momento dell’ingestione nel corso della giornata. Questo permette di capire lo stato di salute della bovina e l’eventuale comparsa di qualche problema o disturbo nel gruppo. Questo è possibile perché la mangiatoia poggia su dei sensori che pesano il contenuto di alimenti e registrano le variazioni ad ogni visita di un animale. Gli animali vengono riconosciuti tramite un tag (sensore) applicato all’orecchio. Quando una bovina si avvicina ad un RIC inserendo la testa all’ingresso della postazione può essere riconosciuta dal “cancello” che blocca l’accesso alla mangiatoia. Questo riconoscimento induce l’apertura del fronte mangiatoia e permette alle vacche di mangiare normalmente come se fossero in una rastrelliera convenzionale. Se la bovina si ritrae il cancello si richiude. L’accesso è ovviamente interdetto alle bovine che non sono abilitate per quel particolare RIC. Queste, pertanto, dovranno ricercare il RIC ad esse dedicato, ma si tratta di una procedura piuttosto intuitiva per le bovine che apprendono con rapidità la loro mangiatoia. Ogni postazione è provvista di separatori che impediscono agli animali dominanti di infastidire gli altri soggetti mentre stanno mangiando, modificandone il comportamento alimentare.

 

Uno strumento per la ricerca scientifica applicata

In una stalla sperimentale come quella del CERZOO, lo scopo principale di questo sistema è svolgere accurate prove sperimentali di confronto tra diverse diete mantenendo le bovine nello stesso gruppo e quindi nelle medesime condizioni di vita. Le diete possono differire per la presenza di foraggi o mangimi, per l’aggiunta o meno di additivi (quali vitamine, epatoprotettori, lipidi, nutraceutici), per la presenza o meno di molecole sequestranti di contaminanti naturali come le micotossine. In questo modo si possono monitorare contemporaneamente le performance produttive e riproduttive, le conseguenze sulla qualità del latte, sulle emissioni dei gas serra, sulla digeribilità, sull’efficienza; le interferenze col metabolismo e sul sistema immunitario.