Un progetto per connettere pratiche di agricoltura conservativa e redditività aziendale
LILAS4SOILS è un progetto che mira a promuovere pratiche di carbon farming nell’area del Mediterraneo e nei paesi dell'Unione europea.
Se, in generale, per carbon farming si intendono pratiche agricole per il sequestro del carbonio nel suolo, sottrarlo dunque dall’atmosfera contribuendo alla diminuzione dell’effetto serra, in LILAS4SOILS ci si concentra nello sviluppo e attuazione di queste pratiche in contesti pedoclimatici diversi, visto che il progetto interessa, oltre al nostro Paese, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Israele.
Sperimentazioni al CERZOO
Per l’Italia, è protagonista l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, e in particolare i professori Andrea Fiorini e Vincenzo Tabaglio, e il CERZOO – l’azienda agrozootecnica sperimentale dell’Ateneo Cattolica – offre i terreni e le strutture sperimentali.
Importante sottolineare come il lavoro dei ricercatori si svolga nell’ambito del Living Lab, un plus che permette di avere input da una rete di diversi operatori e stakeholder del settore.
Come spiegano i ricercatori, l’obiettivo del progetto è rendere l’agricoltura conservativa – la declinazione italiana del carbon farming – accessibile tecnicamente e sostenibile economicamente per la maggior parte degli agricoltori, ampliando la diffusione di pratiche sostenibili dimostrando, nel contempo, che possono essere compatibili con la redditività aziendale.
Cos’è il Living Lab
Il Living Lab sul benessere animale è un’iniziativa di Ersaf Lombardia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, e in particolare con CERZOO. Il lavoro del Living Lab è supportato da un Tavolo permanente di esperti che – come indica il sito Ersaf – “permetterà di individuare in maniera puntuale le principali criticità del settore, in modo da proporre le linee di ricerca da promuovere e gli strumenti più adatti. Inoltre, il tavolo individuerà le modalità di comunicazione più efficaci e adeguate in base all’argomento trattato”.
In questo modo si mira a creare un network per la diffusione delle tecniche di allevamento e dello sviluppo di conoscenze sul benessere animale e a formare una cultura della raccolta e utilizzazione dei dati ottenibili in allevamento.